Tecnicamente parlando la ricapitolazione è una operazione che permette di rivivere simultaneamente sensazioni, emozioni e pensieri accaduti nel passato che apparentemente abbiamo dimenticato.
Dal un punto di vista degli sciamani ogni essere umano è duplice, formato cioè da un corpo fisico ed uno energetico. Semplificando potremmo dire che il corpo fisico è legato al Tonal e il corpo energetico al Nagual. La Quarta Via afferma che nell’uomo ci sono due aspetti distinti ed indipendenti: funzioni e consapevolezza. Le funzioni starebbero al Tonal come la consapevolezza al Nagual.
Affinché sia possibile creare un connessione più o meno permanente con i centri superiori, cioè la consapevolezza, nella Quarta Via – come prima cosa – impariamo a conoscere il meccanismo oggettivo dietro le funzioni e poi a bilanciarle. Man mano che procediamo, dobbiamo affrontare il lavoro sulla coscienza e sulla consapevolezza simultaneamente e non più separatamente. Proprio perché siamo esseri duplici un aspetto non dovrebbe prevaricare l’altro. Tuttavia ad oggi le funzioni sovrastano completamente la consapevolezza. Questo è uno degli aspetti che discuteremo durante l’incontro: come controbilanciare il lavoro.
Ad un certo punto, lungo la via, quello che dovrebbe divenire evidente ad ogni ricercatore è che siamo quello che siamo come conseguenza del nostro passato. Ed è esattamente qui che entra il gioco il metodo della ricapitolazione.
Gurdjieff in Frammenti di un insegnamento sconosciuto dice:
“Per conoscere l’avvenire, occorre innanzitutto conoscere in tutti i dettagli sia il presente che il passato. Oggi è quello che è, perché ieri è stato quello che è stato. E se oggi è come ieri, domani sarà come oggi. E se volete che domani sia differente, dovete rendere oggi differente. Se oggi è una conseguenza di ieri, domani esattamente nello stesso modo sarà una conseguenza di oggi. E se qualcuno ha studiato a fondo ciò che è accaduto l’altro ieri, una settimana, un anno, dieci anni fa, egli può, senza rischiare di sbagliarsi, dire ciò che accadrà o ciò che non accadrà domani. Ma attualmente non abbiamo abbastanza elementi a nostra disposizione per discutere seriamente questo argomento”.
Cosa può voler dire che non abbiamo abbastanza elementi per affrontare questo argomento?
Il nostro più grande problema, come genere umano, è che non ricordiamo noi stessi e non comprendiamo nemmeno le conseguenze di una tale dimenticanza. Se ricordassimo noi stessi, sempre ed ovunque, non sarebbe forse necessario ricordare: il lavoro di assorbimento e digestione delle impressioni accadrebbe quasi simultaneamente. Ma non siamo presenti a noi stessi, alle nostre vite e quindi molto di quello che accade, sfugge. Questo nostro essere costantemente immersi in un sonno ipnotico soggettivo è ciò che non ci permette di avere abbastanza elementi per affrontare seriamente la questione della ricapitolazione e in generale del lavoro su di sé.
Quale potrebbe essere un percorso iniziale utile ad approcciare in modo serio la ricapitolazione?
Fabrizio Agozzino