La mia percezione è che la verità è fuori di noi ma è dentro che va realizzata.
Il vero ostacolo da abbattere è la costante identificazione con la parola IO. In realtà ci sono tanti ‘io’; soprattutto, abbiamo convissuto per tanto tempo con elementi fortemente contraddittori al nostro interno ed ora ci sembrano quasi normali.
Per poter lavorare sul serio, non dobbiamo avere paura di smascherare queste aree buie e portarle alla luce della coscienza.
Il punto centrale del lavoro non è risolvere tutte le questioni. Alcune cose rimarranno così; un mercuriale ha certe caratteristiche e non può diventare gioviale. Deve accettare la sua natura. Questo non vuol dire che si deve passivamente sottomettere a questa natura. L’essenza sa essere feroce e crudele.
Si può imparare ad usare le proprie caratteristiche in modo non egoistico; in un certo senso trasformare è trascendere la propria natura animale. Bisogna imparare a mettere il proprio Lavoro al servizio dell’umanità, dei nostri amici, del gruppo, della famiglia. Imparare ad essere coerenti, nonostante tutto quello che si vede dentro di sé. Ouspensky diceva che non siamo responsabili per i nostri ‘io, ma per le nostre azioni.
A questo proposito, per chi non lo aavesse già fatto, consiglio vivamente la lettura dell’ultimo capitolo del libro di P.D. Ouspensky ‘Coscienza’, intitolato ‘note sulla decisione di dedicarsi al lavoro’.
Fabrizio Agozzino