
“Il momento in cui un uomo che cerca la via, incontra un uomo che la conosce è chiamato la prima soglia o il primo gradino. A partire da questa prima soglia, comincia la scala. Tra la ‘vita’ e la ‘Via’, vi è la ‘scala’. Ed è soltanto per mezzo della ‘scala’ che l’uomo può incamminarsi sulla ‘Via’. Inoltre, l’uomo sale questa scala con l’aiuto della sua guida; egli non può salirla da solo. La via comincia soltanto alla sommità della scala, cioè dopo l’ultimo gradino o l’ultima soglia, ad un livello molto al di sopra della vita ordinaria.”
P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto (parla G.I. Gurdjieff)
Gurdjieff, in questo passaggio, tra le varie informazioni ci comunica una cosa essenziale: tra la ‘vita’ e la ‘Via’, vi è la scala. La scala è concepita, esotericamente parlando, per tenere lontane quelle persone che, pur essendo interessate ad un certo percorso, non possono entrarvi profondamente in contatto. La Via inizia dove termina la scala e si ‘ascende’ per mezzo del centro magnetico. Quest’ultimo, si sviluppa in ‘Io osservatore’ grazie allo strumento dell’auto osservazione – e quindi all’acquisizione di una specifica conoscenza circa se stessi – e grazie all’aiuto della propria guida, sia interiore che esteriore. La soglia è possibile superarla solo e soltanto per mezzo di uno sforzo cosciente e consapevole.
In questa fase di mezzo tra la vita e la Via, ci si può sentire smarriti e confusi. Si è spesso sottoposti a ‘scosse interiori’ che tendono ad aumentare d’intensità man mano che ci ci avvicina alla Via. È proprio in prossimità dell’inizio della Via che molte persone abbandonano il sentiero. Non dovremmo dimenticare infatti, che la Via comincia ad un livello molto al di sopra della vita ordinaria. Inoltre, c’è un periodo di tempo entro cui una persona sarà chiamata a fare una scelta in quanto non è possibile rimanere indecisi e sospesi troppo a lungo. La ‘scala’ ha una natura mobile e non sosta mai a lungo nelle stazioni.
Non bisognerebbe credere che la soglia sia qualcosa di trascendentale o impossibile da raggiungere. La chiamo semplicemente… la soglia della sincerità. Coloro che desiderano fortemente il Lavoro, al di là del fatto che riescano o meno a metterlo in pratica, possono superare la soglia ed entrare nella Via, qualsiasi essa sia, con naturalezza e semplicità.
Il capitolo quinto del libro Coscienza di P.D. Ouspensky s’intitola “Note sulla decisione di dedicarsi al Lavoro”. L’ho sempre trovato magnifico per la sua semplicità, chiarezza, decisione, coraggio ma anche per la sua gentile durezza. I toni, in alcuni passaggi, sono forse eccessivamente forti: “obbedienza”, “assenza di rimedio”, richiamano in me un certo elemento religioso di cui personalmente diffido. Allo stesso tempo lo trovo uno scritto sincero e profondo e sono certo che potrà arricchire e indirizzare i cuori di coloro che sono alla ricerca di un barlume di verità.
È inutile girarci intorno: le vere Vie non saranno mai affollate perché richiedono, oltre alla sincerità, pazienza, fermezza, costanza, applicazione e relatività. Nessuno possiede queste qualità fin dal principio ed è per questo che è richiesta inizialmente pazienza e un pizzico di coraggio. Dovremmo ricordare che la Via è pensata/creata/sviluppata per essere possibile e percorribile, altrimenti non esisterebbe. Il segreto sta nel non lasciarsi scoraggiare da nulla e proseguire, nonostante tutto, cercando sempre la visione della Consapevolezza e il sostegno della Coscienza. Con questo tipo di atteggiamento, quando si è lungo e dentro la Via, si può guadagnare – esotericamente parlando – da qualsiasi situazione.
Questo seminario ha lo scopo e l’intento di Vedere quali strumenti sono necessari sulla scala e all’inizio della Via. Cercheremo di trovare/scoprire degli scopi personali che possano accompagnarci fino alla fine dell’anno. Coloro interessati, potranno ricevere delle indicazioni di Lavoro dirette e personali durante il seminario.
Fabrizio Agozzino

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